Naufragi è una raccolta di proposte accettate, ma non attuate, e di progetti commissionati, ma non rispettati dal committente, oppure di meravigliose fatiche a perdere. Come direbbe Hans Blumenberg, “naufragi con spettatori”. Ma, per l’appunto, è necessario rifare una nave con i resti del naufragio perché c’é sempre qualcuno che ti aspetta.
In realtà quanto segue ha tutte le caratteristiche di un diario di divertita vendetta anche nei riguardi della mia stessa innocenza.
Salvataggio delle lastre e delle pellicole dell’Archivio della Fondazione Giorgio Cini a Venezia. In seguito all’eccezionale acqua alta del 4 novembre 1966, che aveva sommerso la città e, nell’isola di San Giorgio, tutto il piano terra della celebre biblioteca, ho offerto il mio aiuto e quello di un gruppo di una ventina di studenti dell’Istituto Parini di Mestre, dove allora insegnavo, per estrarre dall’acqua le migliaia di contenitori di lastre e di pellicole fotografiche dell’archivio d’arte. Ad una ad una sono state estratte dai cassetti, pulite in acqua dolce e opportunamente appese a fili tirati da parete a parete. Il lavoro è durato alcuni giorni, anche immersi nell’acqua putrida che ancora non si ritirava. Qualche tempo dopo la Fondazione e le massime Istituzioni della città hanno ringraziato pubblicamente la solidarietà virtuosa dei cittadini e dell’intera nazione: ma neppure una parola per il nostro impegno di lavoro, che ha permesso di salvare un patrimonio di eccezionale importanza culturale.
Labirinto della ragione. Progetto richiesto all’inizio del dicembre 1980 dalla Biennale d’arte figurativa, come contributo da parte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Interlocutore per la Biennale Dario Ventimiglia. Il tema si labirintizza con Maurizio Baruffi, Roberto De Santi ed Ennio Chiggio. La questione, obiettivamente, irrealizzabile nei tempi richiesti, diventa occasione di un seminario intenso, che alla fine produce un progetto, la cui forma si dà come percorso tra molteplici rizomatici ipertestuali sistemi indiziari.
Oltre Natura. La Fondazione Bevilacqua La Masa mi affida, il 7 novembre 1990, il progetto di una mostra – mai potuta portare a buon fine – intitolata “Oltre Natura”, con la finalità di “riaprire il dibattito sul ‘fare natura’ oggi attraverso l’arte”. Spesa prevista 50 milioni. Comitato scientifico professori Pozzati, Bonfiglioli, Spadoni, Toniato.
Arte veneta. 1990. Richiesta di proposta di mostra da parte della Fondazione Bevilacqua la Masa, per il 1991, di Arte veneta: una mostra che intende far rilevare una certa continuità di “figure” e di temi sviluppatisi nell’arte moderna e contemporanea nel Veneto. Il progetto è approvato dal Consiglio di vigilanza del 5 febbraio 1991.
Il “Progetto” è finito? Le “Scuole” venete di Design, dal Corso superiore di disegno industriale dei Carmini a quello recente del Corso di design alla Accademia di Belle Arti di Venezia e ad alcune presenze di eccellenza nell’Istituto di Architettura di Venezia. 2 dicembre 1990. Progetto di mostra approvata in tale data dalla Commissione Culturale della Fondazione Bevilacqua la Masa. In seguito ad una richiesta formulata dalla stessa Fondazione, su un’idea di Toni Toniato di una mostra di Carlo e Afra eTobia Scarpa, coinvolgo Ennio Chiggio per proporre un’iniziativa più ampia e più storica, nella quale si evidenzino le più importanti realizzazioni nel campo progettuale del design aziendale e grafico nel Veneto. Settori interessati: design di arredamento, del dressing, della scarpa, dello sport, della motocicletta e della bicicletta, dell’utensileria e dell’occhialeria, de settore progettativo meccanico e cantieristico, nonché dell’informatica. Convegni particolari sulle più profonde tematiche culturali che dietro al design si agitano: rapporto tra arte e industria, tra architettura e ingegneria, tra architettura e design, tra desiderio e progetto.
Venezia regina dei mari digitali. Sono invitato il 22 novembre 1991,dai responsabili del gruppo “Le Zitelle” nel complesso appena restaurato alla Giudecca, a fare una proposta culturale. Propongo il collegamento in tempo reale, mediante web-cams, tra i più importanti musei del mondo. Una web cam viene installata all’interno di una stanza di un museo e ruotando di 360 gradi permette di vedere le opere e gli spettatori. Propongo altresì di concentrare in questa sede prestigiosa – in collaborazione con l’Ente della Biennale di Venezia – tutti le informazioni possibili e in tempo reale di tutte le esposizioni importanti in Italia e nel mondo. Venezia diventa così, nella tradizione che l’ha caratterizzata nei secoli, la regina di tutte le merci e di tutti gli scambi possibili, questa volta di beni immateriali e in un orizzonte non più mediterraneo ma mondiale. L’assessore Pellizzari, che ha responsabilità manageriali in questa vicenda, mi garantisce la presa in considerazione del progetto, di cui non si saprà più nulla.
Giotto virtuale. 1994. A seguito delle sempre più allarmate o allarmistiche notizie di un possibile degrado degli affreschi giotteschi della Cappella Scrovegni propongo – in quanto membro della Commissione Arti Visive del Comune di Padova- all’Assessorato alla Cultura, e in particolare all’architetto Gian Franco Marinoni, del Settore Cultura e Manifestazioni, la realizzazione, accanto alla Cappella di un opportuno contenitore architettonico, nel quale la Sony Italia, con cui prendo contatti, si assumerebbe il compito di ricostruire virtualmente l’intero ciclo degli affreschi, per una visita degli stessi per tutto il periodo del loro restauro. L’installazione potrebbe, in seguito, essere riproposta in un tour mondiale.
Illumin–ismo. 21 novembre 1994. Proposta verbalizzata di mostra per l’anno 1996 – in quanto membro della Commissione Arti Visive del Comune di Padova. Dal documento di presentazione al Comune: “Illumin-ismo o illuminotecnica? Dalle arti programmate alle tecno-arti. L’anima inorganica e la macchina organica. La nuova carne: dalle illusioni (leggi prospettive non simboliche ma cinetiche comunque…) alle penetrazioni nei nuovi corpi. Dal sentire all’esserci, dal vedere al vedersi, dal comunicare all’interagire (da Dedalo a Robocop, da Aristotele a Negroponte, dal labirinto al cyberspace) [collegamenti MIT e McLuhan Institute]. Intento precipuo è quello di ripresentare la vicenda dei gruppi di Arte programmata degli anni Sessanta, con particolare attenzione al gruppo N di Padova, e di confrontarne le opere precipue con alcuni raggiungimenti della ricerca elettronica contemporanea [segue prima selezione indicativa di artisti]“.
Oliviero Toscani. Proposta di mostra dell’artista Oliviero Toscani, presentata all’Assessore alla Cultura Pier Luigi Fantelli e a Gian Franco Martinoni del Settore Cultura e Manifestazioni il 18 gennaio 1996 – da farsi nel Palazzo della Ragione. Con suggerimento di un convegno di studi sull’immagine pubblicitaria.
Percorsi nella geografia della creatività. Proponenti Ernesto L. Francalanci, Giorgio Nonvellier, Toni Toniato. Fax (21. 03. 1995) al responsabile del Servizio Promozione e Beni Culturali della Regione Veneto, Antonio Brescacin con il progetto di mostra. 9.05.1995: incontro con Mossetto per ottenere il patrocinio del Comune di Venezia per una mostra di alcuni artisti veneti o operanti nel Veneto, da inserire nei programmi della sezione di “Aperto” della prossima Biennale di Venezia nel giugno 1996. Tra gli artisti proposti Giacomo Verde, Michele Sambin, Claudio Ambrosini, Alvise Guidolin, Lello Voce, Piero Brombin, Nereo Rotelli, Antonio Riello, Germano Olivotto.
Mostra sul Design e progetto di Museo del design. 1996-1997. Ernesto L. Francalanci, Ennio Chiggio e Roberto Masiero. Lettera mia al Presidente della Regione Veneto dottor Giancarlo Galan (18 marzo 1996), nella quale ripresento il progetto dettagliato di una mostra, intitolata “Design veneto”, chiedendo collaborazione per la sua fattività alle Istituzioni. Tra le numerose lettere di richiesta di sponsorizzazione quella all’Associazione degli Industriali della Provincia di Venezia. Nella fase dei preliminari viene coinvolto Dino Gavina. Lettera di Gavina del 4 aprile 1997 al Magnifico Rettore dell’Università di Bologna Fabio Roversi Monaco, nella quale si rievocano le varie travagliate tappe del progetto del Museo del design, fino ai nostri incontri nel mio studio di fine 1996. Ennio Chiggio, nel frattempo, propone a Dino Gavina per lettera (8 dicembre 1996) un suo progetto per una edizione in tre volumi intitolata “Museo Design” e indica come collaboratori Ernesto L. Francalanci, Roberto Masiero e Sergio Polano.
Osservatorio. Osservatorio sulle ideografie del contemporaneo. Network quadrimestrale del dipartimento di Storia dell’Architettura dell’Istituto Univesiatrio di Architettura di Venezia, a cura di Ennio Chiggio, dicembre 1996, numero 0 e numero 01. Attori istituzionali IUAV; Istituto di storia dell’architettura di Venezia professor Roberto Masiero; Corso di Laurea di Disegno industriale professor Ernesto L. Francalanci.
Design veneto. Progetto di ricerca sullo sviluppo del Disegno Industriale nel Nord-Est. Vengo trasferito per l’anno accademico 1997-1998 all’Istituto universitario di Architettura, Dipartimento di Costruzione dell’Architettura, per formalizzare la seguente ricerca: “Il Corso di Diploma universitario in Disegno Industriale dell’Istituto universitario di Architettura di Venezia, facente riferimento al Dipartimento di Costruzione dell’Architettura intende sviluppare una ricerca sul Design veneto dal dopoguerra ad oggi. Tale ricerca ha le seguenti finalità: 1. mettere a fuoco il panorama del mercato del lavoro,le tipologie e le caratteristiche di tale mercato (…); 2. una mostra delle opere e dei prodotto più significativi del Disegno Industrialedel Veneto (…); 3. un Osservatorio permanente, che permetta allo IUAV di analizzare, prevedere e interagire con le tendenze produttive e progettuali in atto nel territorio“.
Tecniche della rappresentazione: incaricato nel novembre 1998 dal Consiglio della Facoltà di Architettura di Trieste, professori Roberto Costa, Giacomo Borruso, Fausto Benassi, M. Cristina Pedicchio, Claudio Visentini, dottor Tullio Gregori all’insegnamento di Tecniche della rappresentazione, verrò sollevato dall’incarico l’anno seguente senza alcuna motivazione, nonostante la richiesta fatta al Preside e agli organi competenti di poter conoscere la delibera specifica. Ero stato nel frattempo anche mandato a Boston, su richiesta del professor Roberto Masiero, a prendere contatti con Nicholas Negroponte, allora Direttore generale del Media Lab dello MIT di Boston per invitarlo a tenere la prolusione dell’Anno accademico e per iniziare con la nostra Facoltà un’eventuale possibile scambio culturale. Naturalmente nessun contatto si renderà possibile, data l’omertà improvvisa della Facoltà. Il licenziamento dall’insegnamento toccherà anche ad altri colleghi. Gli orientamenti politico-culturali opposti in particolare ai miei avevano infatti fatto sentire il loro peso.
Unindustria Treviso. 28 aprile 2003. Nomina nel Comitato Scientifico del Gruppo Terziario Innovativo di Unindustria Treviso. 3 luglio 2003: Il Presidente Maurizio Galluzzo precisa il nostro contributo al Piano Strategico della Provincia di Treviso: “Museo del Design e Circuito dei Musei d’impresa”. Costituzione del gruppo di lavoro: Francalanci, Chiapponi, Secco, Bassi e Riccini”. 21 06 2004: Riunione di Piano Strategico: Maurizio Galluzzo, Alberto Bassi, Luciano Clementi, Ernesto L. Francalanci, Angelo Mancini, Raimonda Riccini, Giorgio Venturato. Proposta e progetto di Ernesto L. Francalanci di Biennale del Design: accettato.
Accendiamo il cielo. Progetto di mostra artistica commissionatomi a nome del Comune di Asiago dall’architetto Sergio Ventura, Padova 15 novembre 1996. Enti interessati: Università di Padova, Osservatorio astrofisico di Asiago, Osservatorio astronomico di Padova, Associazione Italiana di Illuminazione, Società astronomica italiana, Unione astrofili italiani, Comune di Asiago, Regione Veneto. Coordinamento scientifico professor Francesco Bertola, coordinamento organizzativo e aspetti economici architetto Sergio Ventura. “Il fenomeno epocale dell’inquinamento luiminoso […] non può non essere recepito dagli artisti e dai filosofi come una metafora densa di significati: tutto è tanto illuminato, da far diventare la luce un bene superfluo […]“. Tra gli artisti da me contattati o previsti Giovanni Albanese, Brigitte Burgmer, Celli e Tommasello, Studio Azzurro, Pietro Mussini, Cauteruccio, Brian Eno, Mary Lucier, Storaro, Nam June Paik, Maurizio Nannucci, PHS Colograms, Steina Vasulka, Jenny Holzer.
La grande madre. 4 maggio 1990. Su iniziativa della artista Raffaella Xodo Boccalini, contatti con il Direttore del Museo dell’informazione e delle arti visive, Carlo Emanuele Bugatti e con l’Assessore alla cultura dottoressa Silvana Amati, e conseguente richiesta di progettare una mostra da tenersi nella Rocca Roveresca. Selezione di artiste internazionali, in quanto l’essere donna accentua nell’artista una più radicata, quasi genetica, partecipazione, sul tema della Grande Madre, la Terra come genitrice e nutrice, ma ormai povera Terra del disincanto, oggetto ormai vano del desiderio, eterna Euridice, tradita da uno sfruttamento senza controllo.
Human-ism. 16 giugno 1992. Mostra proposta alla Direzione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Mostra da tenersi nelle sale stesse delle Gallerie dell’Accademia, inserendo le opere nelle sale stesse di esposizione. La mostra si prefigge di dimostrare, accanto alla tendenza Post-human, la persistenza di una tradizione della modernità. Scelta degli artisti e appaiamento di loro opere, per quanto possibile, ad opere del museo.
Arti/fici/ali. Le forme della mutazione. Arti Cinema Televisione Ultra/visioni. Per maggio 1992. Convegno pluridisciplinare della durata di due giorni. Relatori della prima giornata: mattino: Massimo Cacciari, Ernesto L. Francalanci, Franco Torriani, Vittore Baroni, Mario Costa, Alberto Abruzzese; pomeriggio: Carlo Freccero, Paolo Bisogno, Antonio Caronia, Ruggero Pierantoni, Francesco Gardin, Fulvio Carmagnola. Relatori della seconda giornata: mattino: Tomàs Maldonado, Omar Calabrese, Ezio Manzini, Alessandro Cappabianca, Marco Maria Gazzano, Marcello Walter Bruno, Marcello Pecchioli (con cui condivido l’inziale progetto); pomeriggio: Mario Perniola, Gianfranco Bettetini, Germano Celant, Vittorio Fagone, Enrico Ghezzi, Fausto Colombo, Franco Bernardi Bifo. Giovanni Anceschi. Finalità del convegno “è quella di indicare l’entità della mutazioni in atto nei settori creativi e produttivi […], confrontando esperienze dirette, analisi teoretiche e riflessioni filosofiche […] mettendo per la prima volta in relazione diretta la posizione della varie arti rispetto alle nuove dimensioni della scienza, della tecnica e delle nuove estetiche, con particolare riguardo all’attuale rivoluzione elettronica” (dal comunicato del 23 marzo 1992, inviato per richiesta di adesione partecipativa e di sponsorizzazione a, tra gli altri: Assicurazioni Generali, Gruppo Coin, Benetton Group, Banco di Roma, Cassa di Risparmio, Banca d’America e d’Italia, Associazione Industriali della Provincia di Venezia, Aprilia, Speedline di Santa Maria di Sala, Bit Computers, Accademia di Belle Arti, Sindaco di Venezia, Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia).
Qui si sana. Incarico da parte del Comune di Abano (27 febbraio 1995) di proseguire la fortunata mostra di Art.riti co una nuova proposta. Il 4 marzo il progetto è concluso. Si tratta di una mostra che gioca sul tema della supposta qualità terapeutica dell’arte, a seguito del motto shilleriano fatto proprio da Wittgenstein, secondo il quale “Seria è la vita, allegra è l’arte”. Il 15 maggio devo constatare che, nonostante la convenzione stipulata, tutto si è fermato.
Di alcuni progetti non ascoltati in IUAV. Facendo riferimento all’invito d’indicare, per il prossimo Consiglio di Facoltà (nel gennaio 2002), elementi di programmazione didattica e culturale, mi permetto di suggerire due iniziative, tra loro collegate, e che, oltre ad essere importanti per l’approfondimento dei contenuti del mio corso (Storia delle comunicazioni visive, Corso istituzionale, secondo semestre, primo anno) potrebbe essere aperto a tuttala Facoltà. Ecco la lettera:
elf@iuav.it
17 dicembre 2001
Al Preside della Facoltà del Design e delle Arti,
Chiarissimo Professore Marco De Michelis.
Facendo riferimento all’invito d’indicare, per il prossimo Consiglio di Facoltà, elementi di programmazione didattica e culturale, mi permetto di suggerire due iniziative, tra loro collegate, e che, oltre ad essere importanti per l’approfondimento dei contenuti del mio corso (Storia delle comunicazioni visive, Corso istituzionale, secondo semestre, primo anno) potrebbe essere aperto a tuttala Facoltà.
Ritengo che, nello scenario attuale della tecnologia informatica, il fenomeno delle web tv, ovvero della fusione tra la televisione e l’informazione digitale in rete, rappresenti, sia da un punto di vista comunicazionale e linguistico sia da un punto di vista contenutistico e sociale una grande occasione di conoscenza e di studio; a ciò s’aggiunga anche che la crescita e lo sviluppo di tali strutture aziendali determina e richiede la formazione e l’impiego di nuove professionalità “progettuali” ed “artistiche”.
Per questi motivi, riterrei opportuno approfondire, per i nostri studenti del corso, il significato culturale di questa realtà, indicendo un seminario, da affidare ad un esperto di tali fenomeni, quale potrebbe essere Carlo Massarini, il noto curatore del programma Media Mente di RAI 3, oppure (insieme o alternativamente) Derrick De Kerckhove, direttore del McLuhan Program in Culture and Technology (molto spesso in Italia e dunque facilmente invitabile); in seguito, sarebbe altrettanto opportuno attivare un incontro, più diretto e informativo, con i rappresentanti delle web tv più importanti ed innovative a livello nazionale, quali My Tv, LUXA twt, 2night, a cui si dovrebbero aggiungere anche alcuni dei siti interattivi e dei video portali maggiormente significativi, con cui aprire un confronto (tra cui zapnet, ItaliaTV, Fantasy, File-TV, Frame, InteracTV, Kataweb, Streaming Web TV, XTVWebchannel; Lifegate.it, Fabbrica.it, Fotoreazione.it).
Tale conferenza potrebbe più agilmente e attraentemente svolgersi come una sorta di “talk-show”: le tematiche da affrontare in quest’ incontro, della durata di un giorno, dovrebbero concernere non solo la presentazione delle singole realtà teledigitali, le problematiche commerciali, culturali ed estetiche, ma anche le questioni collegate ai profili delle nuove figure professionali e delle nuove figure artistiche e progettuali, di cui queste realtà aziendali hanno sempre più bisogno e che noi, come Facoltà, possiamo concorrere a formare e a fornire.
Penso che sarebbe divertente, innovativo e per tutti proficuo se, durante la conferenza, potessimo far agire due web surfers, che intervengono con azioni-perfomance in tempo reale, collegandosi interattivamente con la rete, commentando con esempi quanto si va dicendo e soprattutto trasmettendo momenti significativi dell’incontro; ciò permetterebbe anche allo stesso convegno di apparire a livello nazionale e internazionale, con un notevole ritorno d’immagine per la nostra Facoltà.
Ritengo, inoltre, che gli studenti della Facoltà, qualora già all’interno dei loro corsi (o privatamente) fossero riusciti a realizzare dei prodotti creativi in linguaggio digitale (demo, promo, clips, corti e così via), potrebbero entrare direttamente in contatto con le aziende presenti al convegno, presentando alcune loro opere, da mandare in rete in tempo reale (forse dopo una preventiva selezione per concorso?).
Per quanto riguarda gli oneri, penso che per quanto riguarda l’invito di colui o di coloro che sosterranno il seminario sarà da considerare, oltre al rimborso delle spese, anche un qualche compenso secondo le consuetudini generali della Facoltà. Per quanto riguarda l’incontro con i rappresentanti delle web tv, potrebbe essere ipotizzato solo una forma di rimborso spese e forse d’ospitalità.
Chiedo, pertanto, che, qualora questo progetto di seminario e di conferenza potesse interessare l’intera Facoltà nel quadro generale delle sue iniziative, di poter prendere contatto con i soggetti e le aziende interessate per programmare tali iniziative, da destinarsi comunque in un periodo coincidente il secondo semestre.
Data l’attualità di tale argomento, web tv e nuove tecnologie digitali, è ragionevole pensare che con una buona diffusione della notizia il convegno potrebbe avere risonanza nella stampa nazionale e in un pubblico non ristretto alla sola Università.
Potrebbe essere ipotizzata, inoltre, la pubblicazione di eventuali atti, per sottolineare l’importanza anche epocale di tale incontro.
Distinti saluti.