Luciano Fabro, L'Italia d'Oro, 1971, 92 x 45 cm, bronzo dorato
Luciano Fabro, inizialmente appartenente al movimento dell'Arte povera, denominato per la prima volta dal grande critico Germano Celant, presentò nel 1971 quest'opera che consiste in una penisola dorata ma "a testa in giù", in quanto metafora del disorientamento innescato dal conflitto tra benessere e le forti contraddizioni politico-sociali vissute in quell'Italia madre delle aporie attuali.