Mark Rothko, Yellow & Blue, 1954, olio su tela, 240.4 x 186.7 cm, coll. Pinault, Palazzo Grassi, Venezia
Rothko comprese la categoria psichica del sublime e reiterando lo stesso tema per tutta la vita realizzò opere in cui il soggetto è la sfumatura compenetrata tra due o più valori cromatici. Nella creazione di infinite varianti Rothko è paragonabile al Cézanne del Saint Victoire, la montagna che ritrae ossessivamente, affermandone al tempo stesso l'impossibilità della riproduzione.