Pieter Claesz, Natura morta con ostriche, c.1633, Kunstsammlungen, Kassel
Se ai confini della cosa risiede il mondo reale e al limite del mondo reale si trova la cosa, essa è collocata esattamente sul bordo tra il soggetto e il reale esterno. Questa "cosa" descritta e rappresentata è comunque perpetuamente sul punto di precipitare ai nostri piedi: essa è per sua "natura" vulnerabile e mortale.
È allora proprio la natura morta la migliore testimonianza dell'essenza della cosa, ogni elemento della ineccepibile composizione di Claesz esprime la vanità dell'essere.