Nel Giudizio universale di Michelangelo ritroviamo San Bartolomeo, con in mano non la sua pelle bensì quella dell'artista stesso! Questo ritratto non convenzionale può essere considerato come una satirica dichiarazione di coinvolgimento soltanto apparente e formale nelle opere che gli vengono commissionate, nelle quali sarebbe presente la sua pelle ma non la sua più sincera interiorità autoriale.
L'anatomopatologo viennese Gunther von Hagens ha elaborato un procedimento chimico secondo cui corpi umani "reali" vengono sottoposti a un processo di plastificazione che apre la impegnativa questione relativa alla loro definibilità: siamo di fronte a un cadavere, a un corpo umano atteggiato a scultura, a un moderno San Bartolomeo che regge la propria pelle? La provocazione dell'opera consiste nel presentare un defunto che trasformato in scultura plastica attesta la personale capacità spettacolare di togliersi la pelle e di esporla come abito esterno di sé stesso!