Marc Quinn, Self, 1991
Marc Quinn espone in Sensation questo autoritratto scultoreo, metafora della vanitas umana, realizzato iniettando nel calco della propria testa il suo stesso sangue, successivamente congelato, estrattosi nell'arco di mesi. L'esistenza dell'opera in cui coincidono contenuto e significante, interno ed esterno, sangue e pelle è affidata al dispositivo refrigerante sopra a cui è collocata.