Orlan, Scene durante la settima operazione Omnipresence, New York, 1993; Cindy Jackson
Il progetto di Orlan consiste nella riconfigurazione fisico-chirurgica del proprio volto per collocarsi via via sul segno di canoni estetici differenti.
Durante l'operazione (siamo giunti alla settima) l'artista pronuncia poesie di Baudelaire e di altri autori mentre il chirurgo registra le sue azioni con una piccola telecamera collocata in corrispondenza della sua fronte e il girato raggiunge in tempo reale ogni museo del mondo.
Notiamo il manifestarsi di una drastica rottura delle convenzioni artistiche: Orlan diviene scultura che tende a riproporre figure della pittura le quali susseguendosi costruiscono identità diverse. L'attore di questa "actio dramatis" è il chirurgo che traccia sul di lei volto i lineamenti pittorici verso i quali il personaggio vuole tendere, e successivamente, servendosi del bisturi, incide e lavora per riconsegnare alla "paziente-artista" l'immagine aleatoria di quel quadro che prende corpo nella scultura di carne la quale trasforma l'Orlan biologica in opera trasfigurata.
Il nuovo artista è un chirurgo che trasforma il trasformarsi in una ulteriore trasformazione.