Rembrandt, La lezione di anatomia del dottor Nicolaes Tulp, 1632, olio su tela, 169,5x216,5, Maurithuis, The Hague
Rivolgiamoci ora verso la regione interna rispetto al confine del corpo, al di sotto della pelle dove risiedono anime e organi.
Rembrandt ritrae una vera orchestra di medici mentre assistono a una lezione del dottor Nicolaes Tulp, professore ordinario della prima cattedra di anatomia fondata nel mondo, ad Amsterdam.
L'illustre studioso ha apportato un taglio al braccio di un cadavere e sta illustrando agli astanti l'abduzione del tendine e tiene il suo strumento con la stessa delicatezza con cui abbiamo visto Velazquez impugnare il pennello nel suo stesso quadro Las Meninas.
Il defunto, appena tolto dalla forca, era un criminale: lo si può ancora considerare "uomo", e "corpo"? Un corpo non più innocente trasmette la sua colpa anche oltre i confini della vita? Lo si potrà dunque vivisezionare?
La sfaccettata serie di volti dei protagonisti della rispettosa orchestrazione ammette tutte le possibili espressioni umane al cospetto della scienza e della morte. Uno di essi, sul fondo, tiene in mano un libro sulla cui copertina sono leggibili i nomi di tutti i presenti, escamotage questo elaborato dall'autore per storicizzare questa inaugurale situazione per la disciplina dell'anatomia.