Giorgione (o Tiziano), Concerto campestre, 1508-9, cm 110x138, Parigi, Louvre
Quest'opera, la cui attribuzione è ancora dibattuta, ci permette di soffermarci sull'elitarietà dell'arte (qui il soggetto esplica: un pastore avanza sullo sfondo; la sua "volgarità" fa interrompere il concerto; non si può dare arte - questo è il messaggio provocatorio e aristocratico - se c'è l'irruzione di una persona "ignorante") come messa in crisi etica di chi se ne occupa. La via da intraprendere per evitare il consesso aristocratico è l'impegnativo sentiero dello studioso, l'unico tutore della democratizzazione dell'amore per l'arte. L'impressionista Manet con la sua Dejeuneur sur l'erbe attualizza, facendone un capolavoro, l'opera cinquecentesca sostituendo i suonatori con borghesi del suo tempo e le muse con nudi mondani.
