Sophie Calle, Take Care of Yourself, 2007, 106 foto più testi, foto elf
Sophie Calle affronta, elaborandolo, lo stesso tema della canzone di Rinaldo d'Aquino creando uno struggente capolavoro. L'artista francese sottopone una lettera, effettivamente inviatale dal suo uomo, a un numero considerevole di donne della più varia provenienza che vediamo filmate e fotografate nella installazione site-specific presso la Biennale di Venezia del 2007. La terribile lettera contiene, chiaramente, la dichiarazione di abbandono da parte dell'ancora amato che si congeda con la fatidica frase: "prenditi cura di te", lasciando intendere una concezione della relazione appena interrotta assolutamente inaccettabile.
Anche Luciana Littizzetto è stata interpellata nell'ambito del progetto e la sua interpretazione è stata filmata nella sua stessa cucina dove l'attrice legge la lettera mentre sbuccia e affetta una cipolla, espediente che le permette, nella recitazione, di camuffare la disperazione con il comune effetto provocato dall'ortaggio e dunque di difendere il proprio orgoglio femminile. In conclusione le lacrime vengono asciugate con il loro stesso motivo.