Edward Ruscha, Standard Station, 1966, MoMA, New York
Edward Ruscha cita Hopper in quest'opera in cui chiama in causa il concetto di standard, fondamentale per ogni designer.
La singolarità di questa macchina architettonica è paradossalmente sottolineata dal silenzio del vuoto "geografico" americano che contrasta con il labirinto delle grandi capitali immediatamente al di fuori delle quali esso si trova. Ogni luogo paesistico di questo infinito deserto dell'uomo che sono gli Stati Uniti è contraddistinto da una precisa indicazione costruita su parole che indicano cose: l'artificializzazione dell'american way of life consiste nella necessità denominativa che implica il possesso materiale.
Il linguaggio è, anche storicamente, il primo strumento della tecnica e dunque dell'uomo.