Annibale Carracci, uno dei fondatori insieme al fratello Agostino e al cugino Ludovico intorno al 1580 dell'accademia degli Incamminati a Bologna, elimina invece totalmente ogni sessualità dal corpo morto, tutto distorto nella tragedia rappresentata dalla piega, talmente dolorosa che in loco delle donne ploranti si trovano gli strumenti impiegati per estrarre dalla carne i chiodi della tortura.
Adrian Paci, compagno di Marina Abramović, dedica a Mantegna e a Annibale Carracci l'opera di video-arte intitolata Vajtojca fondata sulla doppia illusione che ci porta a considerare la parola come un ponte capace di congiungerci con la vita oltre la morte e la morte stessa dunque esorcizzabile e sconfiggibile attraverso l'arte. Vediamo l'autore fingersi morto vestendosi con gli abiti dell'ultimo spettacolo, dell'ultima esposizione a cui assiste solamente la prefica, la figura femminile che da tempi immemorabili viene ricompensata per il suo pianto funebre. Questa messa in scena può essere concepita come l'antropologia della vita che vuole sconfiggere la morte, attraverso la parola e il canto, istmo tra le due condizioni: il linguaggio salva dalla morte.
Al termine dell'opera il sipario si chiuda e la recita della morte torna a essere vita.
