Rimanendo nell'ambito dell'Arte Povera soffermiamoci su questa "mise en abyme" operata da Paolini che scatta una fotografia (in realtà si tratta di una fotocopia; vedi Bruno Munari e le sue sperimentazioni visive con la macchina fotocopiatrice durante i primi anni Sessanta) al dipinto rinascimentale di Lorenzo Lotto, un ritratto di un anonimo "giovanetto", intitolandola "Giovane che guarda Lorenzo Lotto". La fotografia permette all'autore, grazie a questa sua opera, di evidenziare l'assenza ovvero ciò che sta dietro / di fronte al quadro: guardandolo diventiamo topologicamente omologhi a Lorenzo Lotto assumendone il punto di vista (anche autoriale, dunque).