Il travestitismo del performer giapponese Morimura instaura una forte relazione con i con i concetti di illusione e di inganno. In quest'opera si fa fotografare "come" l'autoritratto di Rembrandt nell'ambito di una performance al principio della quale l'artista รจ vestito di drappi cromaticamente neutri. Progressivamente i suoi collaboratori lo dipingono fino a farlo apparire riproduzione del reale autoritratto dell'artista fiammingo. Immortalato dalla fotografia, Morimura costruisce una doppia "mise en abyme" dietro a cui si colloca un luogo mentale, una macchina filosofica, un gioco intellettuale straordinario.