Rembrandt van Rijn (1606-1669), vari autoritratti; da sinistra in alto in senso orario: 1627, 1629, 1629, 1665, 1668-69, 1669
L'ossessione dell'artista nei confronti della ricerca del proprio sé fa di tutti i suoi autoritratti un'unica opera che scansiona e temporalizza l'intera esistenza, permettendo di volta in volta di esaminare la prospettiva attraverso cui guardarsi.
Con il passare del tempo, l'accumularsi degli autoritratti, l'accrescersi di ogni esperienza e d’ogni sapere spingiamo sempre più indietro l'ignoto che oscura la conoscenza del mondo e di noi stessi potendo eternamente affermare, con Goya, "aun aprendo".