Bertrand Tavernier, La morte in diretta, Francia, 1979
Il fulcro del film risiede nell'inserimento di una microcamera all'interno dell'occhio di un giovane personaggio la quale fa coincidere la visione umana con l'inquadratura della macchina da presa permettendo la registrazione della vita attraverso l'organo visivo. Il cinema come montatura funzionale allo spettatore fa spettacolo del dramma personale di una donna a cui è stato pronosticato l'imminente decesso per cancro; l'esistenza della protagonista viene registrata istante dopo istante attraverso l'uomo-camera che fingerà di innamorarsi di lei. Tutto il girato viene trasmesso per via televisiva realizzando durante i due mesi che precedono la morte della donna un broadcasting fenomenale, di molto anticipatore dell’altro capolavoro della storia del cinema che sarà "The Truman Show" (Peter Weir, 1998).