Lezione 07
Lezione 07

O quadri o inquadri

(28 Marzo 2011)

parte terza

Stanley Kubrick, Arancia meccanica, 1971

Del capolavoro di Kubrick, in cui si suggerisce la possibilità di una cura omeopatica della violenza mediante la visione obbligata di immagini violente, vediamo la sequenza in cui si mette in scena l'occhio condannato a vedere (scena che costò all'attore, per altro, una effettiva e grave malattia oculare!).
Visione del reale ad occhi forzatamente aperti. Ma anche ciò non è sufficiente per penetrare nella sua profondità.
Metafora delle diverse posizioni dell’occhio: sbarrato, socchiuso, ammiccante, coperto da lenti scure se non addirittura specchianti. Differenze tra queste diversi comportamenti. Tra l’altro: mai occhiali scuri – se non per cause salutari, mai ammiccare, fare il cosiddetto occhiolino: qualcuno nasconde qualcosa. Attenzione. L'occhio oscurato è pericoloso perché impedisce la vista degli occhi di chi ti sta di fronte (da qui il detto “l’occhio è specchio dell’anima” ma anche ricordare che un buon osservatore può accorgersi dei micromovimenti oculari che possono rivelare la bugia o il disagio (vedi giocatori di poker, etc.). Chiudere un occhio significa infine nascondere mezza verità.