Possiamo sostenere che l'arte nasce in un momento misterioso ed inspiegabile della storia dell'uomo, quando un nostro antenato lavorando una selce per ottenere uno strumento ha sentito l'esigenza di aggiungere al suo oggetto un colpo in più del tutto svincolato da una ragione funzionale: un surplus di azione che ha a che fare con la "buona forma" e attivando così la presenza di un segno che per la sua "esteticità" prelude ad una funzione più complessa e più vasta, che è tipica dell'arte.
Osservando nuovamente le ultime due immagini della scorsa lezione possiamo affermare che tutto ciò che è un bordo è al tempo stesso magico e pericoloso, infatti la linea di soglia possiede un valore profondo: nella vita governa l'entrata e l'uscita dallo spazio, dal tempo e dal pensiero notturno. Il grande architetto veneziano Carlo Scarpa opera un "mise en abyme", una messa in abisso, eseguendo un taglio sulla soglia del Museo di Castelvecchio a Verona, un taglio che si erge come un muro.
Ma più che in Occidente, è in Giappone ad essere l'entrata davvero magica, tramutandosi in una potente figura simbolo; più bassa della nostra statura ci ricorda che l'atto dell'entrare non può mai essere automatico.
La stessa religione cristiana poi prevede che il fedele uscendo dalla vita si debba chinare, pentendosi dinanzi alla divinità. Sintetizzando questo pensiero si faccia riferimento all'insegnamento che il filosofo stoico Seneca trasmette all'allievo Lucilio (che possiamo pensare fosse Nerone, di cui era effettivamente il precettore): "considera tutta la vita lunga come un giorno, e la giornata lunga come tutta la vita", come se ogni sera si dovesse morire. Alla sera si chiude dunque un'esperienza e non è possibile rimandare al domani la coscienza di ciò che oggi è stato; è perciò opportuna la meditazione serale, pratica egizia, Indù e romano pagana legata alla divinità Mitra dei cui riti si impossesserà il Cristianesimo.
Anche la figura del maestro è molto significativa del concetto di confine, in quanto prevede il superamento di ogni distanza con l'allievo, ma deve essere un superamento reciproco (magis-ter: -ter è desinenza che indica colui che sa di più, mentre quella in -tor indica una professione).
Bordo nelle arti visive. Qual è il bordo del cinema? Il film tra realtà e immaginario. Bordo interno del film: possiamo identificarlo con i primi e gli ultimi otto secondi del film. Vedi la teoria di Sergei Eizenstein (uno dei più grandi studiosi del genio di Walt Disney). Il passaggio dalla sala cinematografica al film reale della città esterna. La questione della fine del film. Il film che finisce bene, il placebo, la legge dello spettacolo.
E nella letteratura? Gli incipit di Divina Commedia e de L'Infinito parlano di soglie esplicite e preclusive da superare.